TEORIE DELLA COMUNICAZIONE
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MARSHALL MCLUHAN


Herbert Marshall McLuhan (Edmonton, Alberta 1911 - Toronto 1980) è stato un sociologo canadese.

La fama di Marshall McLuhan è legata alla sua interpretazione visionaria degli effetti prodotti dalla comunicazione sia sulla società nel suo complesso sia sui comportamenti dei singoli.
La sua riflessione ruota intorno all'ipotesi secondo cui il mezzo tecnologico che determina i caratteri strutturali della comunicazione produce effetti pervasivi sull'immaginario collettivo, indipendentemente dai contenuti dell'informazione di volta in volta veicolata. Di qui, la sua celebre tesi secondo cui "il mezzo è il messaggio".

Biografia

Nato nel 1911 in Canada ad Edmonton, nello stato dell'Alberta, McLuhan studiò lingua e letteratura inglese nell'università di Manitoba e poi nell'Università di Cambridge, nel Regno Unito.

A Cambridge studiò sotto I.A. Richards e F.R. Leavis e fu influenzato dalla corrente letteraria del New Criticism.

Nell'anno accademico 1936-37 insegnò all'Università del Wisconsin. Il 30 marzo 1937 McLuhan completò quella che era stata una conversione lenta ma totale, quando fu formalmente accolto nella Chiesa cattolica Romana. In seguito egli insegnò nelle istituzioni di educazione superiore della Chiesa cattolica. Dal 1937 al 1944 insegnò inglese nell'Università di Saint Louis.

Qui ebbe tra gli studenti un giovane gesuita di nome Walter J. Ong, che avrebbe poi preparato e discusso una tesi di laurea (Ph.D.) su un argomento proposto da McLuhan e che sarebbe diventato in seguito, in modo analogo al suo amico e maestro McLuhan, un'autorità nel campo dei mezzi di comunicazione e delle relative tecnologie.

Il 4 agosto 1939 McLuhan sposò Corinne Lewis, di Fort Worth (Texas), ed insieme passarono il 1939-40 nell'Università di Cambridge, dove egli continuò a lavorare alla sua tesi di dottorato su Thomas Nashe e le arti verbali.

Dal 1944 al 1946 McLuhan insegnò presso l'Assumption College a Windsor, nel Canada. Dal 1946 al 1979 egli insegnò al St. Michael's College, University of Toronto, dove Hugh Kenner fu uno dei suoi studenti. McLuhan insegnò anche per un anno alla Fordham University, quando avvenne il famoso esperimento di Fordham sugli effetti della televisione.
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Opere
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Introduzione

Durante gli anni trascorsi all'Università di Saint Louis (1937-1944), McLuhan visibilmente lavorò in contemporanea a due progetti ambiziosi: la sua tesi di dottorato ed il manoscritto che fu poi pubblicato in libro nel 1951 col titolo La sposa meccanica. Tale libro includeva solo una selezione del materiale che McLuhan aveva preparato.

La tesi di dottorato a Cambridge di MCLuhan del 1943 è un saggio di formidabile erudizione, che studia la storia delle arti verbali (grammatica, logica e dialettica, retorica -- cioè il trivium) dall'epoca di Cicerone fino al tempo di Thomas Nashe. Nelle sue pubblicazioni successive McLuhan usa a volte il concetto latino di trivio per indicare una rappresentazione ordinata e sistematica di alcuni periodi della storia della cultura occidentale. Per esempio egli suggerisce che il Medioevo fosse caratterizzato da una forte enfasi sullo studio della logica formale. La svolta chiave che portò al Rinascimento non fu la riscoperta di testi antichi ma una nuova enfasi data allo studio della retorica e del linguaggio invece che allo studio formale della logica.
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La sposa meccanica
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La galassia Gutenberg

In questo libro McLuhan sottolinea per la prima volta l'importanza dei media nella storia umana; in particolare egli discute dell'influenza della stampa a caratteri mobili sulla storia della cultura occidentale.

Nel libro McLuhan illustra come con l'avvento della stampa a caratteri mobili si compia definitivamente il passaggio dalla cultura orale alla cultura alfabetica. Se nella cultura orale la parola è una forza viva, risonante, attiva e naturale, nella cultura alfabetica la parola diventa un significato mentale, legato al passato. Con l'invenzione di Gutenberg queste caratteristiche della cultura alfabetica si accentuano e si amplificano: tutta l'esperienza si riduce ad un solo senso, cioè la vista. La stampa è la tecnologia dell'individualismo, del nazionalismo, della quantificazione, della meccanizzazione, dell'omogeneizzazione, insomma è la tecnologia che ha reso possibile l'era moderna.

Alla base del pensiero di McLuhan (e della Scuola di Toronto di cui egli, insieme a W. J. Ong, è il maggiore rappresentante) troviamo un accentuato determinismo tecnologico, cioè l'idea che in una società la struttura mentale delle persone e la cultura siano influenzate dal tipo di tecnologia di cui tale società dispone.
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Gli strumenti del Comunicare

Questo è il lavoro maggiormente noto di McLuhan, e costituisce uno studio innovativo nel campo dell'ecologia dei media. E' qui che McLuhan afferma che è importante studiare i media non tanto in base ai contenuti che veicolano, ma in base ai criteri strutturali con cui organizzano la comunicazione. Questo pensiero è notoriamente sintetizzato con la frase "il medium è il messaggio".

McLuhan afferma che il contenuto della trasmissione ha in realtà un effetto minimo sulla società, e che quindi se ad esempio la televisione trasmettesse programmi per bambini o spettacoli violenti, l'influenza di questo medium sarebbe la stessa. McLuhan osserva che ogni medium ha caratteristiche che coinvolgono gli spettatori in modi diversi; ad esempio, un passo di un libro può essere riletto a piacimento, mentre (prima dell'avvento delle videocassette) un film deve essere ritrasmesso interamente per poterne studiare una parte. E' in questo testo che McLuhan introduce la classificazione dei media in caldi e freddi.
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McLuhan nella cultura popolare

McLuhan è noto al grande pubblico per la classificazione dei media in "caldi" e "freddi" e per le espressioni "villaggio globale" e "il medium è il messaggio".
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Il medium è il messaggio (massaggio)

L'espressione "il mezzo è il messaggio", considerata la riflessione più importante di McLuhan, sta ad indicare che il vero messaggio che ogni medium trasmette è costituito anche dalla natura del medium stesso. Ogni medium va quindi studiato in base ai criteri strutturali in base ai quali organizza la comunicazione; è proprio la particolare struttura comunicativa di ogni medium che lo rende non neutrale, perché essa suscita negli utenti-spettatori determinati comportamenti e modi di pensare e porta alla formazione di una certa forma mentis.

Ad esempio il primo medium analizzato da McLuhan è stato quello tipografico. McLuhan osserva infatti che la stampa ha avuto un grande impatto nella storia occidentale, veicolando la Riforma protestante, il razionalismo e l’illuminismo.

Con l'espressione "il medium è il massaggio" McLuhan intendeva sottolineare che ogni medium condiziona i propri utenti e contribuisce a plasmarne la mente: li massaggia. Questo va inteso anche nel senso che li rassicura. Ci sono alcuni medium che secondo McLuhan assolvono soprattutto alla funzione di rassicurare e uno di questi medium è la televisione, che per lui era un mezzo di conferma: non era un medium che desse luogo a novità nell’ambito sociale o nell’ambito dei comportamenti personali. La televisione non crea delle novità, non suscita delle novità, è quindi un mezzo che massaggia, conforta, consola, conferma e "inchioda" gli spettatori in una stasi fisica (stare per del tempo seduti a guardarla) e mentale (poiché favorisce lo sviluppo di una forma mentis non interattiva, al contrario di internet e di altri ambienti comunicativi a due o più sensi).
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Classificazione dei mass–media in "caldi" e "freddi"

Questa classificazione ha dato luogo ad equivoci e a discussioni, dovute al fatto che gli aggettivi "caldo" e "freddo" sono stati adoperati in senso antifrastico, cioè in senso opposto rispetto loro reale significato. McLuhan classifica come "freddi" i medium che hanno una bassa definizione e che quindi richiedono un’alta partecipazione dell'utente, in modo che egli possa "riempire" e "completare" le informazioni non trasmesse; i medium "caldi" sono invece quelli caratterizzati da un'alta definizione e da una scarsa partecipazione. Comunque lo stesso McLuhan nei suoi scritti cade non poche volte in contraddizione nel definire "caldo" o "freddo" un particolare Medium, nel caso della scrittura per esempio questa viene dapprima definita fredda poi "calda ed esplosiva".

McLuhan definisce medium freddi (cioè a bassa definizione) la TV, il telefono, i cartoni animati, la conversazione; viceversa definisce come caldi medium come la radio, la fotografia e il cinema.
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Il villaggio globale

Quella del "villaggio globale" è una metafora adottata da McLuhan per indicare come, con l'evoluzione dei mezzi di comunicazione, tramite l'avvento del satellite che ha permesso comunicazioni in tempo reale a grande distanza, il mondo sia diventato piccolo ed abbia assunto di conseguenza i comportamenti tipici di un villaggio.
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Curiosità

McLuhan ha fatto da comparsa in una scena del film Annie Hall di Woody Allen. Woody ha evidenziato un aspetto importante della personalità di McLuhan, facendogli recitare la frase "lei non ha capito assolutamente nulla del mio lavoro". McLuhan era solito dire ai suoi studenti ed alle altre persone in genere che semplicemente non lo capivano, a prescindere da quanto lo avessero studiato.
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Le “comunità di pratica e di apprendimento”, i Wiki e il Web semantico nell’era elettrica.

Marshall McLuhan in “Gli strumenti del comunicare” afferma che “nel regime della tecnologia elettrica il compito dell’uomo diventa quello di imparare e di sapere; tutte le forme di ricchezza derivano dallo spostamento d’informazione”.

Secondo il mito greco dell’alfabeto, prima dell’arrivo di re Cadmo (che introdusse in Grecia le lettere fonetiche), la conoscenza e il potere erano monopolio sacerdotale, in quanto la scrittura prealfabetica, con i suoi innumerevoli segni, era difficile da apprendere.

Ripercorrendo a grandi passi le più importanti innovazioni che si sono avute per la diffusione del sapere, quali l’alfabeto (IX secolo a. C.), la stampa (XV secolo d.C.) e internet (XX secolo) possiamo dire che oggi la conoscenza è patrimonio di tutti e si costruisce con la collaborazione di ogni membro della società.

A questo scopo, da qualche anno a questa parte, sono sorte delle “comunità di pratica e di apprendimento” che hanno come obiettivo finale il generare conoscenza creata, organizzata e di qualità cui ogni individuo può avere libero accesso. In queste comunità c’è un apprendimento continuo, c’è consapevolezza delle proprie conoscenze, tutti hanno un proprio ruolo, ma le varie posizioni non sono di tipo gerarchico (in quanto la gerarchia impedisce i rapporti tra le persone) ma tutti hanno uguale importanza, perché il lavoro di ciascuno sarà un beneficio per l’intera comunità.

La finalità è il miglioramento collettivo. Chi entra in questo tipo di organizzazione ha in mente un “modello di condivisione”; non esistono spazi privati o individuali, in quanto tutti condividono tutto, perché chi ha conoscenza e la tiene per sé è come se non l’avesse. Le comunità di pratica tendono all’eccellenza, a prendere ciò che di meglio produce ognuno dei loro collaboratori. Ma questo “metodo costruttivista”, che punta ad una conoscenza che si costruisce insieme, rappresenta un modo di vivere, lavorare e studiare che ci è ancora poco familiare. Siamo infatti ancora legati ad una società di tipo individualistico; tra gli uomini c’è competizione e manca quella collaborazione che funge da motore pulsante nelle “comunità di pratica e di apprendimento”.

Ma non c’è da meravigliarsi; come spiega McLuhan, già le lettere fonetiche ed i numeri furono mezzi sufficienti per la frammentazione e la de-tribalizzazione dell’uomo. Con l’avvento della stampa, poi, si ebbe un processo di separazione (o esplosione) delle funzioni mai avutosi in precedenza che si sviluppò rapidamente a tutti i livelli e in tutti i settori; l’essenza formale della pressa tipografica, infatti, consiste “nella capacità di trasferire la conoscenza nella produzione meccanica con la frantumazione di qualsiasi processo in aspetti frammentari da calcolare in una sequenza lineare di parti mobili”. Nella società occidentale allora sorsero il nazionalismo, l’industrialismo, la produzione di massa, l’alfabetismo e l’istruzione universale e lo spirito individualistico. Conseguenze naturali del processo di separazione delle funzioni furono, inoltre, la separazione del pensiero dall’emozione e l’agire senza reagire.

Ma se la stampa nel XV sec. sfidò gli schemi collettivi dell’organizzazione medievale, oggi c’è una nuova sfida in atto: quella tra l’era elettrica e il nostro individualismo frammentato. Ed è proprio in questa era elettrica che trovano la loro giusta ed ovvia collocazione le “comunità di pratica e di apprendimento”. Nell’epoca odierna, infatti, tutti sono sempre e reciprocamente coinvolti e i doni che ci sono stati dati dalla stampa, ovvero il distacco e il non coinvolgimento, ormai sono diventati degli ostacoli da superare.

Stiamo vivendo in una società che barcolla tra l’individualismo e la divisione dei ruoli dell’epoca appena passata e la collaborazione e il villaggio globale tipici dell’era elettrica che sta pian piano affermandosi. Quelli che una volta erano fattori di velocità (la specializzazione, la divisione, la catena di montaggio) oggi sono stati messi in secondo piano dalla tecnologia elettrica; l’informazione si sposta alla velocità dei segnali del nostro sistema nervoso. Con i jets e l’elettricità ci è possibile toccare in poche ore ogni parte del globo (è facile, ad esempio, mangiare a New York, prendere un aereo e digerire a Parigi ); si sta creando una sorta di villaggio globale e, non a caso, oggi si sente parlare così tanto di globalizzazione.

La velocità elettrica riversa istantaneamente e continuamente sugli uomini le preoccupazioni degli altri uomini (come nel caso delle immagini catastrofiche che i tg ci mostrano in diretta ogni giorno da ogni parte del mondo). L’uomo sta diventando di nuovo tribale, la famiglia umana diventa di nuovo un’unica tribù e, come sta accadendo nelle “comunità di pratica e di apprendimento”, si capisce l’importanza del collaborare con i propri simili. Oggi sono molte le iniziative che vedono nel lavoro di gruppo (dove con gruppo può anche intendersi l’intera comunità umana) l’essenza stessa della conoscenza. Tra le più importanti ricordiamo i wiki, ovvero dei siti web (o collezioni di documenti ipertestuali) che permettono ad ogni utilizzatore di aggiungere contenuti, come in forum, ma anche di modificare i contenuti esistenti inseriti da altri utilizzatori.

Il Portland Pattern Repository è stato il primo wiki, creato da Ward Cunningham nel 1995. Un wiki permette di scrivere collettivamente dei documenti, cosa impensabile fino a qualche anno fa, a causa dei diritti di copyright ed è l’esempio tipico di come il mondo elettrico sia oggi caratterizzato da una interdipendenza umana a carattere mondiale, che sta spazzando via tutte quelle idee, di separazione e divisione dei ruoli secondo gerarchie, tipiche dell’uomo di stampo tipografico. I wiki sono un mezzo completamente ipertestuale, con una struttura di navigazione non lineare. Tipicamente ogni pagina contiene un gran numero di link ad altre pagine. Oggi quello più famoso è un'enciclopedia mondiale che si chiama appunto “Wikipedia” visitabile al sito www.wikipedia.org.

Altra grande iniziativa da ricordare è il “web semantico”, che ha come obiettivo quello di dare ai computer un'intelligenza artificiale “pensante”; con questo termine si intende infatti la trasformazione del Word Wide Web in un ambiente dove sia possibile pubblicare non più solo documenti (pagine HTML, file office, immagini, file multimediali…) ma anche informazioni e dati, in un formato adatto all'interrogazione, all’interpretazione e, più in generale, all’elaborazione automatica. Entrambe le iniziative sono però in fase di sperimentazione e stanno cercando, forse utopisticamente e forse no, di mettere un po’ di ordine nel caos del web attuale per facilitare, con l’aiuto di tutti, la diffusione del sapere, indispensabile in un’epoca in cui, con i cervelli elettronici e internet, lo sforzo produttivo concerne ormai quasi esclusivamente l’informazione e la conoscenza.
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Bibliografia

* La sposa meccanica; originale: 1951 The Mechanical Bride: Folklore of Industrial Man (Gingko Press) ISBN 1584230509
* 1976 La galassia Gutenberg; originale: 1962 The Gutenberg Galaxy: The Making of Typographic Man (Routledge & Kegan Paul) ISBN 0710018185
* Gli strumenti del Comunicare (Il Saggiatore, Milano) ISBN 88-515-2029-1; originale: 1964 Understanding Media: The Extensions of Man (Gingko Press) ISBN 1-58423-073-8
* 1967 The Medium is the Massage (scritto con Quentin Fiore; prodotto da Jerome Agel) (Random House; 2000 ristampato da Gingko) ISBN 1584230703
* 1968 War and Peace in the Global Village (copertina di Quentin Fiore; prodotto da Jerome Agel) (ristampata nel 2001 da Gingko) ISBN 1584230746
* 1989 The Global Village (con Bruce R. Powers) (Oxford University Press) ISBN 019505444X

TRATTO DA IT.WIKIPEDIA.ORG