TEORIE DELLA COMUNICAZIONE
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JURGEN HABERMAS
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Jürgen Habermas (18 giugno 1929, Düsseldorf) è un filosofo,
uno storico e un sociologo nella tradizione della "Teoria critica"
della Scuola di Francoforte (vedi anche: T. W. Adorno, H. Marcuse, E. Fromm).
Nei suoi scritti occupano una posizione centrale le tematiche epistemologiche
inerenti la fondazione delle scienze sociali reinterpretate alla luce della
"svolta linguistica" della filosofia contemporanea; l'analisi delle
società industriali nel capitalismo maturo; il ruolo delle istituzioni
in una nuova prospettiva dialogico emancipativa in relazione alla crisi di legittimità
che mina alla base le democrazie contemporanee e i meccanismi di formazione
del consenso.
Biografia
Habermas ha vissuto fino al conseguimento del diploma di maturità a
Gummersbach, dove suo padre, Dr. Ernst Habermas, dirigeva la sede locale della
Camera di Commercio e dell’Industria di Colonia. Ha studiato a Gottinga
(1949/50), Zurigo(1950/51) e Bonn (1951-54) dove si laurea nel 1954 con una
tesi dal titolo: L’Assoluto e la Storia. Sull’ambivalenza nel pensiero
di Schelling (Das Absolute und die Geschichte. Von der Zwiespältigkeit
in Schellings Denken). Ottiene l’abilitazione nel 1961 a Marburgo con
lo scritto 'Mutamenti di struttura dell’Opinione Pubblica. Ricerche su
una categoria della società civile' ( Strukturwandel der Öffentlichkeit.
Untersuchungen zu einer Kategorie der bürgerlichen Gesellschaft) pubblicato
successivamente in Italia come Storia e critica dell’opinione pubblica.
Da quel momento inizia una straordinaria carriera come professore di filosofia
all’Università di Heidelberg, dove insegna fino al 1964. Come suoi
maestri Habermas indica Erich Rothacker, Oskar Becker, Nicolai Hartmann, Wilhelm
Keller, Theodor Litt, Johannes Thyssen e Hermann Wein. Dal 1964 al 1971 Habermas
è stato professore di filosofia e sociologia alla Goethe-Universität
di Francoforte. Nel 1971 si trasferisce a Starnberg nei pressi di Monaco, dove
insieme a Carl Friedrich von Weizsäcker guida il “Max-Planck-Institut
per la ricerca delle condizioni vitali del mondo tecnico scientifico”.
Nel 1981 pubblica il suo lavoro più importante "Teoria dell’agire
comunicativo"(Theorie des kommunikativen Handelns (Bd.1: Handlungsrationalität
und gesellschaftliche Rationalisierung, Bd. 2: Zur Kritik der funktionalistischen
Vernunft), nel quale si confronta con George Herbert Mead, Max Weber, Emile
Durkheim e Talcott Parsons. Nel 1983 torna a Francoforte dove gli viene assegnata
la cattedra di filosofia con specializzazione in filosofia sociale e filosofia
della storia e nel 1994 viene nominato Professore Emerito. Dal 1983 Habermas
è curatore della rivista mensile di scienze politiche “Blätter
für deutsche und internationale Politik“ Nel 2001 è stato
insignito del premio per la pace delle “Librerie Tedesche”, nel
2003 gli è stato consegnato il premio “Prinz von Asturien”,
nel 2004 riceve il Premio “Kyoto-Preis” per la carriera, uno dei
riconoscimenti attuali più significativi per la cultura e la scienza.
Habermas appartiene alla seconda generazione della “Scuola di Francoforte“(Teoria
critica neomarxista e dialettica). La sua opera principale è la “Teoria
dell’Agire Comunicativo”nella quale elabora il concetto di una comunicazione
libera da rapporti di potere. I critici accusano Habermas di aver fatto della
Teoria Critica, che aveva inizialmente come obiettivo la critica radicale dei
rapporti di potere, una teoria apertamente a giustificazione dello stato.
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Sistema e Lebenswelt
La teoria habermasiana contiene una logica dei livelli di sviluppo dell’umanità. Si possono distinguere tre livelli di sviluppo. Si può affermare che tanto più il “sistema”si forma differenziando se stesso e aumentando la propria complessità tanto maggiore sarà la colonizzazione della Lebenswelt da parte del “sistema”, e tanto più gli uomini interiorizzeranno le imposizioni eteronome e sociali come imposizioni autonome individuali – nel senso indicato da Norbert Elias.
* 1. Società tradizionali, sono quelle nelle quali la Lebenswelt non
si è ancora separata dal “Sistema”. Questo significa che
le società si riproducono secondo delle modalità nelle quali per
esempio la divisione del lavoro non è particolarmente avanzata.
* 2. Nel secondo livello, che dal punto di vista storico va dalla riforma protestante
fino all’industrializzazione, il “Sistema” si sviluppa al
di fuori della Lebenswelt. Con “Sistema” Habermas intende contemporaneamente
sia lo stato burocratico che il mercato. “Potere” e “Denaro”
sono i media (in senso cibernetico da intendere come mezzi di controllo) di
controllo del “Sistema” che costringono gli uomini a seguire una
determinata logica di azione . Questa sovrapposizione del “Sistema”
alla Lebenswelt viene indicata da Habermas come processo di “Colonializzazione”
della stessa Lebenswelt.
* 3. Nel terzo livello secondo Habermas i conflitti tra “Sistema”
e Lebenswelt emergono chiaramente: "Oggi gli imperativi economici e amministrativi
trasmessi attraverso il potere e il denaro si introducono, in altri ambiti che
in un certo qual modo vengono danneggiati se si rimpiazza l’agire orientato
all’intesa (agire comunicativo) con queste interazioni orientate in modo
strategico (agire strumentale) dai media potere e denaro. Habermas si riferisce
in questo caso alle Società Industriali.